Un ricordo di Franca Satta Marchi, Delegata regionale UC per la Sardegna

Franca Satta Marchi è tornata alla casa del Padre. Diceva spesso che era contenta di fare quest’ultimo viaggio perché la casa di Dio era la sua casa. Dalla Sardegna, dove era nata nel 1938 e dove, giovanissima, era entrata a far parte delle schiere della Gioventù Femminile di AC, giunse a Milano. Un’esperienza, quella dell’Azione Cattolica, che l’accompagnerà per tutta la vita. Finiti gli studi superiori verrà mandata dal padre a studiare nel capoluogo lombardo, all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Anni intensi quelli milanesi vissuti all’interno del collegio universitario Marianum, una delle tante Opere, come la GF di AC e l’Ateneo del Sacro Cuore, frutto della dedizione di Armida Barelli. La figura di Armida, il suo essere donna consapevole delle grandi potenzialità del genere femminile, la sua testimonianza di fede, saranno sempre un riferimento per Franca che parlava con entusiasmo di ‘signorina Barelli’ (come la chiamavano le collegiali). Così come per lei saranno un riferimento di stile laicale altre figure attive nell’Ateneo, tra cui senz’altro Giuseppe Lazzati per cui aveva grande ammirazione. All’Università Cattolica resterà legata nel tempo, sarà attiva nell’Associazione degli Amici, nella associazione delle ex allieve del collegio, e sarà per lunghi anni nella sua Sardegna delegata regionale dell’UC organizzando iniziative, tenendo viva la rete delle delegate e degli Amici a sostegno dell’Ateneo con la celebrazione della Giornata universitaria per cui la GF sarda si mobilitava. Come non ricordare i momenti residenziali alla Madonnina di Santulussurgiu cui partecipavano tanti giovani dalle diocesi della Sardegna…

Anche l’Azione Cattolica la vedrà protagonista. Nella sua diocesi di Nuoro dal 1986 al 1992 sarà presidente diocesana e delegata regionale spendendosi nelle visite alle diocesi con la fatica dovuta anche ai difficili collegamenti. Nel novembre del ’92 presiederà a Cagliari il convegno regionale per i 120 anni dell’AC in Sardegna e i relatori provenivano dall’Ateneo del Sacro Cuore.

Gli anni in cui partecipa al livello nazionale di Azione Cattolica non sono anni facili per l’associazione e Franca non era persona da nascondersi nelle retrovie o da rinunciare, magari per non esporsi, a prendere la parola. In tanti ricordano i suoi interventi netti, talvolta con qualche punta polemica, in consiglio nazionale e il sostegno dato a una linea che marcava la dimensione laicale ed esulava da ogni clericalismo. Una donna simpatica, brillante, battagliera, contagiosa e capace di coinvolgere i giovani, dal parlare schietto, generosa e fedele nell’amicizia. Per l’AC spenderà energie anche nel livello internazionale partecipando in Albania come volontaria alle scuole di formazione per gli insegnanti (in un secondo momento nascerà anche l’AC Albanese).

In Università Cattolica tornava spesso, anche perché vi studiavano i tre figli e Franca era parte attiva tra le ex del Marianum. Tanti i ricordi delle chiacchierate, dei discorsi impegnati ma anche delle risate fatte nelle Domus a Roma, o nei chiostri del Bramante, ancora in tempi recenti. Franca va annoverata tra quel laicato protagonista della stagione che si è aperta con il Concilio Vaticano II e che si è riconosciuta nella necessità del rinnovamento, nella scommessa di una Chiesa che si metteva in cammino e che chiedeva di procedere insieme. Donne e uomini che nella quotidianità si sono spesi, con convinzione e con sacrificio, in un servizio di amore alla Chiesa e al mondo.

Ernesto Preziosi

(nella foto il suo intervento al convegno di studio sulla presenza dell’UC nel sud Italia, Nuoro 10 giugno 2023)

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