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Il Consultorio di Napoli come risorsa e strumento di conoscenza e crescita

L’attualità degli scritti e delle opere  del Beato Giuseppe Toniolo, a quasi cento anni dalla sua morte, sono nuovamente un punto di riferimento nella attuale crisi politico-culturale- morale della nostra società.

Il Beato Toniolo, contrapponendosi al positivismo e al materialismo prevalenti ai suoi tempi (vedi trattato di economia sociale Fi 1906) sottolineava l’importanza dell’elemento etico-giuridico quale fattore intrinseco dell’economia, proponendo un’economia per la persona.

La scienza economica è scienza morale avendo per oggetto l’essere e l’attività dell’uomo.

Egli ha rappresentato, rispetto ai riferimenti dominanti in quel tempo, una posizione alternativa alla cultura dell’assistenza dei poveri come esclusiva pratica caritatevole.

La beatificazione di Giuseppe Toniolo avvenuta avvenuta il 29 aprile scorso a Roma (Basilica San Paolo fuori le mura) è stata una occasione non solo per ripercorrere a ritroso il cammino e le opere che ha realizzato, ma per porre all’attenzione della società civile le iniziative promosse dall’Istituto Toniolo.

Una iniziativa poco conosciuta riguarda il consultorio familiare di Napoli, inaugurato nel novembre 1990, in occasione della visita pastorale del Santo Padre Giovanni Paolo II alla città di Napoli.

Un servizio realizzato grazie all’impegno dell’Arcidiocesi napoletana, dalla Direzione del consultorio dell’Università Cattolica di Roma che per molti anni ha diretto e supervisionato  la struttura napoletana.

Il consultorio familiare di Napoli, grazie al sostegno dell’Istituto Toniolo assicura una certa continuità con l’esigenza espressa a suo tempo dal Beato: “Voler considerare i destinatari degli interventi, definiti all’epoca con terminologie diverse a seconda della matrice culturale utilizzata (classi disagiate, classi inferiori), non come oggetti passivi di prestazioni calate dall’alto, ma come soggetti attivi da coinvolgere in un processo di crescita che li conduca ad affrontare e possibilmente risolvere i problemi.

Il consultorio familiare di Napoli abbraccia tutto l’hinterland partenopeo, la provincia e la regione.

E’ una realtà sociale silenziosa, offre servizi che mirano al potenziamento e alla promozione delle persone. E’ un servizio  gratuito che non richiede prescrizione sanitaria. Vi si può accedere con facilità attraverso una segreteria organizzata.

Gli utenti sono italiani, indiani, africani o dei Paesi dell’est.

La prospettiva interculturale chiama in causa lo sviluppo di una relazionalità fondata sul valore del dialogo, della differenza, dell’accettazione.

La mission  è aiutare la persona a realizzarsi nelle sue relazioni familiari e sociali, proponendo percorsi di interventi relativi a problemi:sanitari, psicologici, legali, sociali, morali.

E’ operante, inoltre, nel quartiere Scampia, presso la Parrocchia della Resurrezione uno sportello distaccato dalla sede centrale,  per facilitare agli abitanti di questo quartiere l’accesso al servizio.

La presenza del consultorio in questo tipo di realtà, soprattutto in questo particolare momento storico dove il venir meno delle risorse sul piano sociale ed economico sta producendo disagi gravi e profondi , ha favorito in collaborazione con gli altri servizi presenti sul territorio e con l’VIII decanato, la realizzazione di piccoli interventi a favore delle donne, dei bambini e delle famiglie multiproblematiche.

Interventi che riguardano i rapporti genitori-figli, problemi di coppia,violenza sulle donne, assenza della figura paterna, perdita dell’autorità genitoriale, elaborazione del lutto, ritardi scolastici.

Il consultorio, in linea con il pensiero del Beato Toniolo, è potenzialmente portatore di opportunità relazionali, espressione di competenze progettuali utili per dare risposte ai bisogni dei singoli, alle famiglie, alle istituzioni.

Le originarie, ma così attuali, intuizioni di Giuseppe Toniolo sull’importanza del legame tra etica ed economia fanno  riflettere su come ricostruire un tessuto sociale più aderente ai veri bisogni delle persone in questa società che si presenta (come dice Bauman) più liquida e meno solidale.

Ed è in nome della solidarietà che siamo grati a chi ha rappresentato ieri e a chi rappresenta oggi l’Istituto Toniolo nell’essere stati ed essere costruttori e presenza di idee e opere finalizzate al “bene comune”.

 

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