Un ricordo di Franca Satta Marchi, Delegata regionale UC Sardegna

Venerdì 31 ottobre Franca Satta Marchi è tornata alla casa del Padre. Diceva spesso che era contenta di fare quest’ultimo viaggio perché la casa di Dio era la sua casa. Era nata nel 1938 a Nuoro in una famiglia di agiata borghesia, la famiglia materna era originaria di Gavoi e il padre, Salvatore Marchi, era avvocato ed era stato il primo laureato di Gavoi. Giovanissima, entra a far parte delle schiere della Gioventù Femminile di AC. Un’esperienza, quella dell’Azione Cattolica, che l’accompagnerà per tutta la vita. 

Dopo gli studi superiori, al liceo ginnasio Asproni, verrà mandata dal padre a studiare nel capoluogo lombardo, all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nel 1962 si laurea in giurisprudenza per assecondare le aspettative paterne, anche se nella vita si dedicherà all’insegnamento. Anni intensi quelli milanesi vissuti all’interno del collegio universitario Marianum, una delle tante Opere, come la GF di AC e l’Ateneo del Sacro Cuore, frutto della dedizione di Armida Barelli. La figura di Armida, il suo essere donna consapevole delle grandi potenzialità del genere femminile, la sua testimonianza di fede, saranno sempre un riferimento per Franca che parlava con entusiasmo di ‘signorina Barelli’ (come la chiamavano le collegiali) e nell’aprile 2022 parteciperà con gioia nel duomo di Milano alla sua beatificazione. Così come per lei saranno un riferimento di stile laicale altre figure attive nell’Ateneo, tra cui senz’altro Giuseppe Lazzati per il quale aveva grande ammirazione. Gli anni universitari le consentono un’apertura di orizzonti non comuni. Si reca più volte a Barbiana, insieme alla presidente della FUCI di Milano, ad incontrare don Lorenzo Milani. Conosce anche don Primo Mazzolari e tra il ’59 e il ’60, vende nella Galleria del Corso, il salotto buono di Milano, la rivista Adesso edita dal prete di Bozzolo. Fa anche volontariato carcerario, dopo aver seguito le lezioni di diritto penale del prof. Alberto Crespi. In seguito, insegnerà anche ai carcerati del 41 bis portandone almeno 5 alla laurea. A Nuoro insegnerà prima all’istituto tecnico e poi, dopo aver vinto il concorso di filosofia, a quello magistrale. La sua carica umana le permette di entrare in relazione con gli studenti che avranno per lei un ricordo riconoscente.

All’Università Cattolica resterà legata nel tempo, tra l’altro per anni si recherà nel periodo estivo a Milano per frequentare i corsi di aggiornamento in psicologia evolutiva che si tenevano presso la Cattolica. Sarà attiva nell’Associazione degli Amici, nella associazione delle ex allieve del collegio, e sarà per lunghi anni nella sua Sardegna delegata regionale dell’UC organizzando iniziative, tenendo viva la rete delle delegate e degli Amici a sostegno dell’Ateneo con la celebrazione della Giornata universitaria per cui la GF sarda si mobilitava. Come non ricordare i momenti residenziali alla Madonnina di Santulussurgiu cui partecipavano tanti giovani dalle diocesi della Sardegna con i relatori che venivano dall’Ateneo del Sacro Cuore.

L’Azione Cattolica la vedrà protagonista. Nella sua diocesi di Nuoro, dove dal 1986 al 1992, sarà presidente diocesana e delegata regionale spendendosi nelle visite alle diocesi con la fatica dovuta anche ai difficili collegamenti. Nel novembre del ’92 presiederà a Cagliari il convegno regionale per i 120 anni dell’AC in Sardegna. Gli anni in cui partecipa al livello nazionale non sono anni facili per l’associazione e Franca non era persona da nascondersi nelle retrovie o da rinunciare, magari per non esporsi, a prendere la parola.  In tanti ricordiamo i suoi interventi netti, talvolta con qualche punta polemica, in consiglio nazionale e il sostegno dato ad una linea che marcava la dimensione laicale ed esulava da ogni clericalismo. Una donna simpatica, brillante, battagliera, contagiosa e capace di coinvolgere i giovani, dal parlare schietto, generosa e fedele nell’amicizia. Per l’AC spenderà energie anche nel livello internazionale partecipando in Albania come volontaria alle scuole di formazione per gli insegnanti (in un secondo momento nascerà anche l’AC albanese).

In Università Cattolica tornava spesso anche perché vi studiavano tre figli e Franca era parte attiva tra le ex del Marianum. Sono tanti  i ricordi delle chiacchierate, dei discorsi impegnati ma anche delle risate fatte nelle Domus a Roma, o nei chiostri del Bramante, ancora in tempi recenti. Franca va annoverata tra quel laicato protagonista della stagione che si è aperta con il Concilio Vaticano II e che si è riconosciuta nella necessità del rinnovamento, nella scommessa di una Chiesa che si metteva in cammino e che chiedeva di camminare insieme.  Donne e uomini che nella quotidianità si sono spesi, con convinzione e con sacrificio, in un servizio di amore alla Chiesa e al mondo.

Ernesto Preziosi

In suffragio di Franca Satta Marchi verrà celebrata una Santa Messa presso la cappella Sacro Cuore dell’Università Cattolica di Milano, lunedì 1° dicembre 2025 alle ore 12.30

Celebrazione In Memoria

(nella foto il suo intervento al convegno di studio sulla presenza dell’UC nel sud Italia, Nuoro 10 giugno 2023)

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