Delle principali evidenze della ricerca condotta dall’Osservatorio Giovani e presentata nell’ebook gratuito (ed. Vita e Pensiero) Intelligenza artificiale: rischi e opportunità a cura di Elena Beccalli, rettrice dell’Università Cattolica, Ciro De Florio, Ivana Pais, Stefano Pasta, Alessandro Rosina e Andrea Viola (prefazione di Paolo Benanti) si discuterà in occasione della lezione aperta, martedì 26 novembre (10.00-11.30 aula G052 – Università Cattolica del Sacro Cuore Largo Gemelli 1, Milano), tenuta dai curatori del volume Ciro De Florio, Ivana Pais, Stefano Pasta, Alessandro Rosina e Andrea Viola. Qui il link per seguire la lezione.
Non è di per sé l’innovazione tecnologica che migliora il mondo, ma ciò che di nuovo porta l’essere e il fare delle nuove generazioni in combinazione con le sfide e gli strumenti del proprio tempo. Le nuove tecnologie digitali sono certamente una parte importante dei processi di cambiamento. Muta, infatti, il sistema di rischi e opportunità all’interno del quale i giovani costruiscono i propri percorsi di formazione, professionali e di vita. Le nuove tecnologie digitali aiutano a superare i limiti con i quali si sono confrontate le generazioni precedenti, consentono di svolgere attività con maggior sicurezza e capacità produttiva. Portano con sé però anche insidie e il rischio che si sovrappongano vecchie e nuove diseguaglianze sociali. È quindi importante che esse siano abilitanti e inclusive.
Un aspetto significativo, messo in luce dalle analisi contenute nel volume, è il fatto che conoscenza e uso influenzano la percezione. In particolare, chi più conosce e utilizza le nuove tecnologie tende a guardarle con meno sospetto e a riconoscerne le opportunità. Il nostro paese sembra, però, fare un po’ eccezione: i giovani italiani, nel confronto con gli altri paesi, si caratterizzano non solo per una minor conoscenza e un minor utilizzo, ma anche per più basso livello di percezione del rischio.
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